L’opera del compositore e Maestro GINO CONTILLI – romano per nascita, di cultura europea, fondatore e primo direttore del Conservatorio ‘Arcangelo Corelli’ di Messina e del Conservatorio ‘Nicolò Paganini’ di Genova – aspetta ancora per molti versi, e nonostante pubblicazioni e registrazioni significative prodotte in passato, l’accessibilità e l’approfondimento che merita. SuonoSonda si candida a partecipare e, se possibile, raccogliere e coordinare gli sforzi per rendere merito a tale opera, il più possibile integralmente, con un cantiere in divenire e in fase di prima elaborazione, che, in questa pagina, spera di trovare il suo taccuino privilegiato. Promuoveremo e segnaleremo positivamente ogni genere di approfondimento e saremo felici di accogliere ogni osservazione che possa collaborare in un qualsiasi modo al miglioramento della ricerca e ad una più adeguata conoscenza dell’opera e del suo autore. Se addirittura fossimo poi d’aiuto a ricerche più avanzate già in atto (o future) in questa direzione, avremmo già raggiunto una nostra prima qualche utilità.

INDICE

1. Biografia

– 1.1. Gli anni giovanili

– 1.2 Tre incontri importanti: Casella, Petrassi, Dallapiccola

– 1.3 Gli anni della maturità artistica

2. Catalogo delle opere

3. Registrazioni reperibili sul web

4. Bibliografia

5. Contilli e i musicisti del suo tempo

– 5.1 Respighi

– 5.2 Pizzetti

– 5.3 Casella

– 5.4 Malipiero

– 5.5 Petrassi

– 5.6 Dallapiccola

– 5.7 Gavazzeni e altri musicisti italiani (coetanei o meno)

– 5.8 Modelli europei: Hindemith, Bartók e la II Scuola di Vienna

6. Una vocazione  ‘leopardiana’

– 6.1 L’accostamento ai testi poetici nei brani vocali

– 6.2 Il testo del Salmo XIII

– 6.3 Passa la nave mia... una traduzione di Carducci da Heine

–  6.4 Due liriche per voce e pianoforte

– 6.5 Ninna-nanna

– 6.6 Due canti di fanciulla

– 6.7 Amara terra

– 6.8 Canti di morte

– 6.9 Cinque liriche su testo di Salvatore Quasimodo e G. Cimino

– 6.10 Tre cori Sacri per l’ufficio della settimana santa

– 6.11 In lunam su versi di Giacomo Leopardi

– 6.12 Il Buonarroti di Offerta musicale

– 6.13 Immagini sonore su testi di Luigi Calogero

– 6.14 Variazioni e notturni per voce e orchestra su poesie di Paul Verlaine e Luigi Calogero

– 6.15 Tre mottetti

7. Armonia ‘allargata’ e dodecafonia ‘verticale’

– 7.1 Una concezione ‘verticale’ della dodecafonia

– 7.2 Una concezione ‘allargata’ dell’armonia

8. Contrappunto e timbro cameristico

– 8.1 ‘Neomadrigalismo italiano’: una scelta generazionale

– 8.2 Quartetto in un sol tempo

– 8.3 Sonatina per violino e pianoforte

– 8.4 Introduzione e allegro

– 8.5 Divertimento

– 8.6 Canti di morte

– 8.7 Frammenti lirici (tema variato)

– 8.8 Canti d’amore

– 8.9 In lunam

– 8.10 Offerta musicale

– 8.11 Immagini sonore

9. Melodia e rapporto con la parola

9.1 Melodia vocale, melodia strumentale

9.2 Accento, parola, espressione

10. Una Stimmung orchestrale

10.1 Salmo XIII per soprano e orchestra

10.2 Preludio, largo e toccata

10.3 Suite per orchestra d’archi e pianoforte

10.4 Espressioni sonore

10.5 Preludi

10.6 Variazioni e notturni per voce e orchestra

10.7 Due movimenti per orchestra radiogenica

10.8 Introduzione, aria e finale

10.9 I concerto

10.10 Ouverture eroica

10.11 Sinfonia italiana

10.12 Divertimento

11. Saul

11.1 Un libretto alla Scala

12. L’orma di uno stile

12.1 Allievi, eredi, uno sguardo al futuro

12.2 Tre eco contilliane nell’opera di Giacomo Manzoni: influenze giovanili

12.3 Tre eco contilliane nell’opera di Giacomo Manzoni: avanguardia e cultura europea

13.3 Tre eco contilliane nell’opera di Manzoni: l’oceano del suono

13.4 Un personalissimo rendering nelle Variazioni Contilli di Raffaele Cecconi

13.5 L’Omaggio Musicale a Gino Contilli di Mario Trabucco

[tale indice può cambiare: sono raggiungibile presso francesco.denini@libero.it o alla mia pagina Facebook]

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1 – Biografia

1. Gli anni giovanili

Gino Contilli nacque a Roma, il 19 aprile 1907 da Maurizio Contilli e Anna Colarossi. Da bambino fu ‘fanciullo cantore’ presso la Basilica di San Giovanni in Laterano sotto la guida di Raffaele Casimiri, compositore e approfondito studioso di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso e altri maestri del madrigalismo cinquecentesco. Compiuti gli studi tecnici, frequentò la scuola alberghiera, operando prima a Bruxelles, dove iniziò lo studio del pianoforte, poi a Roma. Nel 1925, entrò al Conservatorio Santa Cecilia, dove si diplomò nel 1931 sotto la guida di Cesare Dobici.

Compose le sue prime opere durante gli anni della formazione presso il corso di perfezionamento con Ottorino Respighi e, dopo la morte di quest’ultimo, nel 1936, con Ildebrando Pizzetti. Sono di quegli anni il Salmo XIII per soprano e orchestra, un tempo di Quartetto per archi, Cinque Liriche su testi di Salvatore Quasimodo e G. Cimino per voce femminile e pianoforte, Preludio e toccata per orchestra: “tutte opere, ad eccezione della Toccata per pianoforte, pubblicata dall’editore De Santis a Roma nel 1932, inedite e ineseguite”, come scrive lo storico della musica strumentale dell’Ottocento Sergio Martinotti (in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 28 (1983), riportato nella voce ‘Gino Contilli’ della Enciclopedia Treccani). Tra i suoi compagni di studi avrà Giovanni Salviucci, Ennio Porrino, Lino Liviabella e Carlo Alberto Pizzini. “Risalgono a quegli anni – continua Martinotti – altre composizioni del Contilli, quali la Fantasia per violino e pianoforte, la Ninna-nanna per coro a quattro voci e sette strumenti a fiato (1934), la lirica Passa la nave mia (versione di Giosuè Carducci di una poesia di Heinrich Heine, Introduzione, aria e finale e Due movimenti per orchestra (1935). A conclusione dei corsi accademici, Pizzetti propose il I Concerto per orchestra del Contilli per il premio finale: e questo lavoro, composto nel 1935, venne parzialmente eseguito al Teatro Adriano sotto la riduzione di Mario Rossi.

2. Tre incontri importanti: Casella, Petrassi, Dallapiccola

“In seguito il Contilli entrò in relazione con Alfredo Casella, sostenitore della nuova cultura musicale europea, che lo spronò alla composizione di opere più ambiziose a quello che allora definito il ‘modernismo avanzato’: e nacquero così pezzi come l’Ouverture (Eroica) per grande orchestra (1936) nonché, accanto alla Sonatina per violino e pianoforte (1936) e due altre Liriche, la Sinfonia italiana e l’Introduzione e allegro (1937-38), che vennero eseguite nel 1939 rispettivamente a Firenze e Roma. A quel tempo il Contilli collaborava come critico musicale della Rassegna nazionale (1934-36), attendendo inoltre all’elaborazione di antiche musiche inedite su invito del musicologo Ferdinando Liuzzi (1939). In questo stesso anno il Contilli terminò l’opera teatrale Saul (curandone il libretto tratto dall’omonima tragedia di Vittorio Alfieri), che doveva poi partecipare ad un concorso (poi annullato) indietro del Teatro alla Scala di Milano“.

Tra le poche opere scritte durante il secondo conflitto mondiale andrebbe menzionato, sebbene risulti perduto il II Concerto per orchestra (1940), in quanto vincitore del Concorso del Sindacato Nazionale Musicisti nel 1944, un Divertimento per orchestra solo abbozzato e tre Liriche “la prima delle quali (Amara terra su testo di R. Muccì [?]) venne eseguita a Messina dal celebre soprano Suzanne Danco“. “In questa città venne inviato nel 1942 dal ministero dell’Educazione nazionale come direttore e docente di composizione e storia della musica presso il Liceo musicale “A. Corelli“, e si insediò stabilmente, dopo un breve soggiorno a Roma nel 1944, esercitando le stesse mansioni professionali sino al 1966. In questo ambiente appartato il Contilli svolse un’intensa attività didattica (tra i suoi allievi ebbe,nel 1948-50 Giacomo Manzoni) ed altresì promozionale, eseguendo concerti di musiche antiche; seguiva inoltre la rinascita musicale italiana, tenendo rapporti epistolari con Goffredo Petrassi (conosciuto e frequentato a Roma nel 1941) soprattutto con Luigi Dallapiccola (alcune lettere sono oggi conservate presso il Gabinetto Viesseux di Firenze), il quale lo aiutò nella definitiva maturazione stilistica, aperta al linguaggio dodecafonico. Fu questa la svolta che permise al Contilli di raggiungere finalmente una notorietà non solo nazionale con opere come Introduzione a tema variato per orchestra (1946), i Quattro Cori a Cappella (che vinsero nel 1947 il primi premio al concorso della Filarmonia romana), i sei Frammenti lirici per voce e dodici strumenti (1948), il Divertimento per voce e quattro strumenti (eseguito nel 1949 all’Accademia filarmonica romana), gli otto Studietti dodecafonici per pianoforte (eseguiti a Parigi nel 1950 da G. Macarini Carmignani, nonché al saggio presso il liceo musicale messinese dall’allievo Giacomo Manzoni), i tre Canti d’amore per voce e quattro strumenti (1949) ed i tre Canti di morte per voce e tre strumenti eseguiti al festival della Società internazionale contemporanea di Palermo nel 1949.

A coronamento di questo fecondo periodo creativo, alcune sue opere cominciarono ad essere pubblicate prima da De Santis a Roma (due Liriche di Quasimodo, 1952), poi dalla Universal di Vienna (tre Cori sacri, 1953 e Suite per archi, pianoforte e percussione, 1954) e infine da Suvini Zerboni a Milano, editore a cui il Contilli rimase poi sempre legato: i tre Canti di poeti negri (1958, ma già eseguiti a Milano nel 1951), la cantata In Lunam (1959, ma composta nel 1952), le Espressioni sinfoniche per orchestra (1959) e l’Offerta musicale per soprano e cinque strumenti, pure del 1959.

3. La maturità artistica

La notorietà del musicista varcava intanto i confini nazionali: la Suite veniva infatti diretta da H. Rosbaud al XXIX Festival della Società internazionale di musica contemporanea di Baden-Baden nel 1955, anno in cui i tre Cori sacri erano eseguiti al XVIII Festival internazionale di musica contemporanea di Venezia; nel 1960, ancora a Venezia, erano incluse in programma le Espressioni sinfoniche e l’anno dopo l’Offerta musicale veniva inclusa nei programmi della II Settimana internazionale della nuova musica di Palermo; ed infine la cantata In Lunam veniva eseguita in un concerto del novembre 1964 all’Auditorium della R.A.I. di Torino. Tuttavia, questa notorietà crescente non distoglieva il Contilli dall’attività didattica, ancorché resa precaria da una crisi finanziaria del liceo musicale messinese. Infatti le sue composizioni si diradano negli ultimi anni: dopo quattro Pezzi per pianoforte e due Canti di fanciulla con quartetto d’archi (1951), che restano inediti, occorre giungere (oltre alle opere già citate prima e variamente eseguite) al 1963 con altri tre Mottetti (inediti) e al 1964 con le Immagini sonore per soprano e undici strumenti, dirette da A. Erede all’Auditorium della R.A.I. di Roma nel 1966.

In quest’anno il musicista, vinto e rifiutato il concorso di direttore all’Istituto musicale “Morlacchi” dì Perugia, accettò la carica di direttore del Conservatorio “N. Paganini” di Genova che mantenne fino al 1977. A Genova il Contilli scrisse le sue due ultime composizioni: i Preludi per orchestra (1970), che vennero eseguiti con successo a Torino nel 1973 sotto la direzione di F. Vernizzi, e le Variazioni e notturni per voce e orchestra (1976, su testi di Paul Verlaine e Lorenzo Calogero). Già nell’aprile di quest’anno il Contilli era stato colpito da una lieve paresi, ma lo avevano rincuorato le varie manifestazioni per il suo settantesimo compleanno, tra cui quelle illustrate dal suo allievo Manzoni a Messina e Palermo.

La morte, sopraggiunta a Genova il 4 aprile 1978, lo trovava ancora intento a comporre, privandolo tuttavia dall’ascolto dell’ultima sua opera (Variazioni e notturni, diretti da M. Arena ancora a Torino il 29 settembre successivo ed interpretati dalla soprano G. Ravazzi).

Musicista dotato come pochi altri italiani coevi di una grande cultura “moderna ed europea”, come ha notato il Manzoni, il Contilli manifestava una sorta di “confidenza quotidiana” coi maggiori artisti non solo del nostro secolo ma anche della “classicità” ed era proprio questo impegno intellettuale a condurlo, nella creazione musicale, ad una mediazione accorta tra l’atonalità dodecafònica ed una tonalità “allargata”, ossia a formulare le sue trame musicali secondo un’indeposta esigenza ed evidenza discorsiva, secondo una “cantabilità” quale gli riconobbe il Roman Vlad. Dotato del “dono impareggiabile del dubbio creativo” che gli attribuì Petrassi (musicista a lui affine quanto a rapporto con la materia sonora, ha notato il Zaccaro), al Contilli compete una posizione di rilievo nella musica italiana del dopoguerra, orientata all’operazione di allineamento alla grande stagione europea che faceva capo al trinomio viennese nonché alle suggestive lezioni stilistiche di Hindemith e Bartók. Se a tutti questi maestri paiono ispirarsi certe sue composizioni strumentali, nella vocalità si esprime invece l’adesione ad un lirismo accostabile ad esperienze di Dallapiccola, secondo un “neomadrigalismo italiano” riconosciutogli da Massimo Mila. li carattere più suggestivo dei suo linguaggio riesce perciò nelle espressioni di levigata eleganza, di una classicità meditata anche e proprio nel suo lento modulo operativo, capace di conferire una storicità al suo discorso musicale, secondo un continuo dislivello emotivo intriso di intensa spiritualità. Musicista tra “i più significativi dei dopoguerra” (Manzoni), il suo intelligente sincretismo si decanta nell’atteggiamento più compiuto e personale: quello della riflessione, dell’apertura astrattiva, dell’incantata rarefazione, presente nella cantata In Lunam (tratta dalle Odae adespotae di Giacomo Leopardi), nella Suite e nell’Offerta musicale, opere mirabili eppur fin troppo sottratte alla conoscenza pubblica dalla modestia, dalla rara discrezione umana del loro autore”. (Martinotti)

gino-contilli-biografia

[Ulteriori informazioni saranno cercate presso il fondo Contilli dell’Istituto ‘G. Petrassi’ di Latina.[1]“]

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2 – Opera

Salmo XIII per soprano e orchestra (1932).

Quartetto in un sol tempo per archi (1932).

 

– Toccata per pianoforte (1932), Editore De Santis, Roma 1932.

La Parisina Malatesta lirica in tre parti per soprano e pianoforte (1932).

Due movimenti per orchestra radiogenica (1932).

L’ermo colle poemetto per pianoforte (1932-1933).

Preludio, largo e toccata per orchestra (1933).

Fantasia per violino e pianoforte (1934).

– Introduzione, Aria e Finale per orchestra (1934 – 1935).

Ninna Nanna per coro e strumenti a fiato (1934); riduzione per coro e pianoforte (1934); riduzione per soprano e pianoforte (1937).

Passa la nave mia… per canto e pianoforte, su testo di Carducci da Heine (1935).

– Sonatina per violino e pianoforte (1935).

I Concerto per orchestra (1935); riduzione per pianoforte (1936).

Ouverture Eroica per grande orchestra (1936).

Due liriche per voce e pianoforte (1937).

Sinfonia italiana (1938).

Introduzione e Allegro per 9 strumenti (1939).

Divertimento per orchestra (1940).

Due liriche brevi per soprano e pianoforte (1940).

– Amara terra per voce di soprano e pianoforte, su poesia di Renato Mucci (1940).

 

– Saul, tragedia lirica in 3 atti (1941).

Introduzione e tema variato per orchestra (1946).

Divertimento per flauto, clarinetto, viola, fagotto con voce femminile su poesie di Giuseppe Ungaretti (1947).

Due canti di fanciulla per soprano e pianoforte Disperato amoreLa fanciulla malata – Poesie di Salvatore Pugliatti (1951).

– Due Liriche su testi di S. Quasimodo e G. Cimino per voce femminile e pianoforte (1948).

Canti di morte per canto, clarinetto, viola e pianoforte (1948).

Frammenti lirici (tema variato) per voce femminile e dodici strumenti (1948).

Canti d’amore per voce femminile e strumenti dei Canti primitivi (1949).

Otto studietti dodecafonici per pianoforte (1949/1950).

Tre canti di poeti negri per voce e pianoforte (1950).

Quattro pezzi per pianoforte (1951).

Tre cori sacri per l’ufficio della settimana santa Wien, Universal Edition, 1953. *

Suite per orchestra d’archi, pianoforte e percussione – Wien, Universal Edition, 1954.

Due canti per voce media e pianoforte su testi del poeta negro W. Cuney – Milano, Suvini Zerboni, 1950. *

– In lunam cantata per soprano, coro, due pianoforti e sei strumenti a fiato (1957) su versi latini dalle Odae adespotae di Giacomo Leopardi, Milano, Suvini Zerboni, 1959. *

Offerta musicale su testi poetici di Michelangelo Buonarroti, Milano, Suvini Zerboni, 1959. *

Espressioni sinfoniche per orchestra (1958), Edizioni Suvini Zerboni 1959. *

Immagini sonore per soprano e 11 strumenti su frammenti poetici di Lorenzo Calogero, Milano, Suvini Zerboni, 1964.

Preludi per orchestra, Milano, Suvini Zerboni, 1970.

Variazioni e notturni per voce e orchestra (1976), su poesie di Paul Verlaine e Luigi Calogero, Milano, Suvini Zerboni.

Tre mottetti per coro a cappella (1963), Roma, Pro musica studium, 1982.

[Per ora ho contato 41 titoli. Il seguente pdf riporta schede più dettagliate per ogni pezzo, che subiranno aggiornamenti nel tempo].

contilli-opera

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3 – Registrazioni accessibili sul web

GINO CONTILLI Offerta musicale per voce femminile, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello, su testi poetici di Michelangelo Buonarroti, Milano, Suvini Zerboni, 1959. Clarinetto: Roberto Saccà Registrazione dal vivo effettuata il 28/04/2007 per il centenario della nascita: I : Dedica II – III : Canoni – Intermezzo – IV – V : Notturno – Congedo.

GINO CONTILLI Otto studietti dodecafonici per pianoforte – pianista: Franco Trabucco – Produzione in CD (insieme a brani d’altri autori) presso la Casa Discografica ‘Philarmonia’: I : prima parte – II : seconda parte

GINO CONTILLI Fantasia per violino e pianoforte, violino: Fabio Lisanti – pianoforte: Nini Giusto [Accademia Filarmonica di Messina] – su Vimeo.

Si ascolti e si consulti inoltre:

FRANCO TRABUCCO Omaggio a Gino Contilli per clarinetto, trombone, pianoforte e timpani.

RAFFAELE CECCONI Variazioni Contilli (2007) per orchestra (20′) [variazioni-contilli-score]

[pagina in aggiornamento]

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4 – Contilli e i musicisti del suo tempo

Il musicologo Enzo Cresti in una pagina del suo sito web ufficiale scrive, su Contilli, la seguente annotazione: “La ragione per cui va citato con rilievo questo allievo di Respighi e Pizzetti è che fu uno dei primi compositori italiani a far ricorso alla dodecafonia (Studietti dodecafonici per pianoforte, 1949), dopo la conoscenza di Dallapiccola. Compose l’opera teatrale Saul (1941) vicina al clima espressionistico, inoltre, In lunam (1959), Espressioni sinfoniche (1959), Variazioni e notturni (1976) e altro, brani impostati secondo una tonalità allargata, ben sorretta da un forte disegno formale, dai tratti levigati ed eleganti”. Ricercare quali relazioni ci possano essere state tra Contilli i suoi insegnanti, Dallapiccola o altri musicisti della sua generazione sarà quindi un obbiettivo di questa pagina web.

1. Ottorino Respighi

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[Studia con lui dal 1931 al 1936: gli anni di Belkis, regina di Saba (1932), La fiamma (1933), La bella addormentata nel bosco (1933), Lucrezia (1935/36); ma anche del Concerto a cinque (1933)]

2. Ildebrando Pizzetti

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[Studia con lui dal 36 al … . Cercare analogie in particolare in brani come Tre canti greci per voce e pianoforte del 1933 o Oscuro è il ciel su testo di Giacomo Leopardi per voce e pianoforte dal greco di Saffo del 1933.]

3. Alfredo Casella

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[“In seguito il Contilli entrò in relazione con Alfredo Casella, sostenitore della nuova cultura musicale europea, che lo spronò alla composizione di opere più ambiziose e votate a quello che allora era definito il “modernismo avanzato”: e nacquero così pezzi come l’Ouverture (Eroica) per grande orchestra (1936) nonché, accanto alla Sonatina per violino e pianoforte e due altre Liriche, la Sinfonia italiana e l’Introduzione e allegro (1937-38), che vennero eseguite nel 1939 rispettivamente a Firenze e Roma”.]

4. Goffredo Petrassi

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5. Luigi Dallapiccola

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6. Gian Francesco Malipiero

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7. Gian Andrea Gavazzeni

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8. Modelli europei: Hindemith, Bartók, la Seconda scuola di Vienna

pdf.

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5 – Bibliografia

– Gianfranco Zaccaro Gino Contilli, a cura di Maria Teresa Giuffré, Milano, Suvini

Zerboni, 1980

– Giuseppe Uccello Il carisma musicale di Gino Contilli, “Gazzetta del Sud”, 6 mag. 1987

– Giorgio Morelli Gino Contilli: ritratto di famiglia, nel centenario della nascita (1907-

2007),  “Nuova rivista musicale italiana”, 11/4, n.s.(2007), pp. 453-462 *

– Maria Christine Haustein Die Sinfonik der Generazione dell’Ottanta: Voraussetzungen,

Entwicklungen und Wertung Peter Lang Internationaler Verlag Wissenschaften, 2007.

– Michael Webb Ottorino Respighi: his Life and Times Matador, Leicestershire, 2019.

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[I capitoli successivi, riportati nell’indice, attualmente in cantiere, verranno aggiunti col proseguire delle ricerche]