Il sito di ricerca musicale SuonoSonda e il salotto artistico genovese Les Salonnières sono a dir poco entusiasti nel annunciare i risultati del Concorso/Rassegna internazionale di composizione musicale Gino Contilli, indetto nel aprile di quest’anno con scadenza al 15 settembre, e svoltosi scorrevolmente nei tempi previsti, nonostante l’elevato numero dei partecipanti (tutti validi), imprevedibile agli stessi organizzatori, e nonostante il tempo non illimitato a disposizione della giuria, consapevole artefice di un’esperienza dai tratti organizzativi non poi così consueti.

Dopo un lavoro di esaminazione durato un mese (dal 15 settembre al 15 ottobre), la giuria ha deciso di comune accordo di inviare agli splendidi interpreti offertisi di collaborare al concorso brani per voce e pianoforte e di segnalarne inoltre altri 3 brani, scelti tra 61 brani per tale formazione, scritti da 45 compositori davvero di ogni età, delle più diverse nazionalità e d’ogni continente (dalla Cina agli USA, dal Iran all’Olanda) con una significativa partecipazione di compositori italiani.

Il riferimento al Maestro Gino Contilli non è mai stato inteso come un pretesto. La scelta di invitare compositori di ogni estrazione e di ogni età a dedicarsi a brani per voce e pianoforte rispecchia una parte rilevante della creatività del Maestro. E tale rispecchiamento non ha però mai orientato le intenzioni degli organizzatori verso limitanti pregiudiziali stilistiche d’alcun tipo, ma ha aperto la ricerca, quella sì, a un certo qual bilanciamento tra vertigine e misura, tra pluralità e intensità, tra curiosità e concentrazione, tra comunicazione e autentica espressione, attenti anche, infondo, al tono dei poeti che hanno maggiormente affascinato il Maestro – da Michelangelo a Giacomo Leopardi, da Verlaine a Salvatore Quasimodo e Lorenzo Carotenuto – ovvero a ciò che di meglio si è sperato di saper trarre dal suo gesto complessivo, appartato e mai retrivo, anzi coraggioso ed inquieto.

Non rinunciando a rivendicare dignità di lavoro all’attività artistica, ci è sembrato opportuno ritagliarci uno spazio in cui ci si possa ricordare quanto l’energia creativa abbia soprattutto a brillare – oltre ogni ‘volontà di potenza’ pianificatrice e ogni risoluta indipendenza produttiva – qualora meglio sappia tornare a farsi primario servizio dell’intensità del vivere.

Il sito SuonoSonda (da qualche mese in fase di riattivazione), non perde l’occasione per ringraziare nella persona del Maestro Giacomo Manzoni, Presidente Onorario naturale del Concorso, il generoso comitato d’onore che ha inteso rispecchiarsi in questo progetto, l’attiva collaborazione della Famiglia Contilli, la Fondazione Campus Internazionale di Musica ‘Goffredo Petrassi’ nella persona della dottoressa Tiziana Cherubini (fondazione presso cui sono conservati manoscritti e pubblicazioni del Maestro), la professoressa Daniela Uccello del Conservatorio di Milano, storica didatta e interprete del repertorio vocale contemporaneo, già al lavoro col suo staff per la prima esecuzione dei brani selezionati, e la professoressa Maddalena Novati per i suoi preziosi consigli e la sua concreta disponibilità, senza la collaborazione dei quali il nostro lavoro non avrebbe potuto nemmeno avvicinare la dignità che sentiva l’urgenza di raggiungere.

Premio Concorso GINO CONTILLI

Gianenrico Cortese Romanza meta-seriale a modo di stornello – Italia

Eduardo Soutullo Middle Ages Spanish Poems – Spagna

Andrew C. Lovett Scherzo da Canti di Leopardi – United Kindom

Giancarlo Simonacci Quattro Haiku – Italia

Z. Gulaboff Davis The Wood Road – USA

Il giorno stesso dell’esecuzione dei brani elencati il dottor Nicola Costa assegnerà secondo sua personale discrezionalità la menzione MARTHA DEL VECCHIO a un brano tra i cinque eseguiti.

Segnalazioni Concorso GINO CONTILLI – SUONOSONDA

Andrea Basevi Chanson d’automne – Italia

Bracha Bdil Memory da Three songs for Soprano and Piano – Israele

João Paiva De Oliveira Canto de Mariana – Portogallo

[Questo brano dura 10′, quindi per regolamento è risultato fuori concorso, ma è comunque stato particolarmente apprezzato dalla giuria e per questa ragione è stato segnalato].

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Un transito di luci (prima postilla per un’avventura)

Accadeva a Caterina Verbaro, in un suo studio sulla poesia di Lorenzo Calogero intitolato Sillabe arcane (1988), di concludere una sua esplorazione circa i rapporti tra la poesia di Calogero e i poeti maggiori dell’ermetismo italiano (Ungaretti, Montale, Luzi, ma lei citava in quel contesto anche Saba, Caproni e anche Campana e certo Pasolini), evidenziando un passaggio decisivo della figura in poesia da intendersi propriamente come transito di luce“la figura è luce in movimento, che dà origine alla forma”“segno della labilità” e rappresenta “un’impressione di inseguimento e di lontananza progressiva”. Solo attraverso coordinate di questa finezza e apparentemente di troppo ampia generalità – ma il discorso andrebbe approfondito e qui è accennato in misura del tutto occasionale – è a mio avviso possibile avvicinare taluni momenti-chiave della formatività musicale di Gino Contilli, che certamente nell’elaborazione appartata di certo ermetismo italiano (in primis quello di Salvatore Quasimodo, ma anche quello appunto di Lorenzo Calogero) ha trovato l’evoluzione che meglio gli si confaceva, oltre le ‘trombe d’oro della solarità’ di un Respighi e oltre gli struggimenti appartati di certo lirismo d’annunziano di Pizzetti, ovvero oltre i tratti maggiori dei suoi primi maestri. E questo, naturalmente, è solo possibile facendosi disponibili, per quel che è concesso, a una trasposizione dalla ‘figura letteraria’ (intesa come reperto di ‘immagine in parole’, ma in parole che, come ha saputo spiegarci Blanchot, si ribellano all’immagine, si fanno altro modo dal ‘vedere’), alla ‘figura musicale’ nelle strutture sue più proprie, quelle che caratterizzavano naturalmente molta musica del tempo di Contilli e che, probabilmente, proprio intese in questo quadro, possono ancora oggi meglio parlarci delle loro più proprie intenzionalità (consapevoli e inconsapevoli).

Per una nostra memoria creatrice

Discorso ampio e oltremodo spiazzante, se posto a commento di un concorso musicale alla sua prima edizione (per SuonoSonda è in realtà la terza esperienza di concorso), dedicato a un musicista che, anche con i mezzi di questo concorso, si vorrebbe rendere più noto e frequentato, si vorrebbe avviare cioè a quel approfondimento critico che merita, e che sarebbero poi molti musicisti italiani del Novecento a meritare, e che noi meriteremmo pure di poter conoscere meglio, per conoscere meglio noi stessi e nutrire anche così la nostra memoria creatrice. Eppure è proprio nel tornare a tale vicenda, solo apparentemente reclusa nell’ambito celatissimo della critica letteraria, che mi viene possibile ripercorrere e presentare più adeguatamente l’avventura del vivere dall’interno, e (lo dico io per primo) immeritatamente, il percorso compiuto dalla giuria di questa prima edizione del Concorso/Rassegna di composizione musicale ‘Gino Contilli’. E questo perché i fatti che hanno riguardato l’intera vicenda di burocratico hanno molto poco, lo stretto indispensabile per rendere più agile il lavoro, e invece hanno già nelle loro premesse e nel loro svolgimento qualcosa di realmente artistico, qualcosa che davvero sembra rimandare ad un mondo di figure in movimento, ad un percorso fatto di transiti di luce, e che sarebbe un peccato che, per mera consegna alle consuetudini, rimanesse inespresso e andasse perduto.

Verso prossime mosse

Sto parlando precisamente della partecipazione al concorso e della fantasmagoria di creazioni che ha messo in moto. Non sarò io, certo, a vestire i panni del sedicente esperto, che col volto trinariciuto e il fare programmaticamente insoddisfatto del Carini di Otto e 1/2 di Fellini (l’impareggiabile Jean Rougeul) vaglia il gesto creativo di quasi cinquanta musicisti d’ogni età e formazione, provenienti da tutto il mondo, spesso dotati di curricula preziosi o promettenti che, per molti versi, è un peccato sottoporre a competizione. Naturalmente la giuria ha portato a termine il suo lavoro secondo una costellazione di punti di vista dai quali non è certo mancato quello più adeguatamente tecnico e musicale, quella più possibile vasta ‘cultura del suono’ che ha ispirato in linea generale valutazioni e scelte. Ma, e qui mi esprimo nelle vesti mai complete dell’apprendista stregone che cerca di dar forma al sito/rivista SuonoSonda, visto con sguardo più ampio, è stato impressionante per me vedere accorrere tanti musicisti pregevoli e tali viventi “transiti di luce”. E lo stesso afflusso di richieste sul nostro indirizzo di posta elettronica che in questi giorni s’è venuto addensando in cerca di informazioni sull’esito del concorso mostra un interesse che io per primo non mi sarei aspettato. Nei prossimi giorni daremo maggiori ragguagli in relazione ai modi in cui pensiamo di adeguare i nostri progetti di esecuzione pubblica (con registrazione pubblicabile in rete) ai nuovi provvedimenti governativi anti Covid-19. Certamente è mio proposito utilizzare gli spazi del nostro gruppo Facebook e altri mezzi in fase di costruzione sul nostro sito per conoscere meglio in primo luogo i compositori selezionati e quelli segnalati, ma anche poi un po’ tutti gli altri partecipanti che avranno piacere a colloquiare con noi, avendo radicata l’idea che è anche nell’incontro e nello scambio di esperienze che i nostri lavori e le nostre professioni potranno meglio maturare, corroborarsi e brillare.

Francesco Denini, co-direttore di SuonoSonda