Pubblico qui una mia tesi di laurea in filosofia estetica concernente la filosofia della musica, portata a termine nel marzo di quest’anno (2016) presso l’Università agli Studi di Genova (UNIGE), allo scopo di approfondirne ulteriormente molti aspetti. La valutazione della commissione è stata sufficientemente alta (la più alta) da non impormi particolari reticenze nel farla leggere ad amici, conoscenti ed esperti eventualmente disponibili. Nonostante l’attenzione notevole di relatore e correlatore, i Professori Oscar Meo e Raffaele Mellace, a cui è rivolta tutta la mia riconoscenza, il testo non è esente da imperfezioni, di cui naturalmente sono l’unico responsabile, e forse la principale motivazione per cui la rendo disponibile è proprio quella di meglio procedere così ad ulteriori approfondimenti e limature. La ricerca ha comportato l’accostamento di concetti filosofici, conoscenze musicologiche, testi di teoria musicale, di estetica musicale e di un ampio repertorio di brani musicali. Ma l’approfondimento possibile è ancora molto ampio in tutte le direzioni. Il mio lavoro, in realtà, si è fin qui limitato a confrontarsi con un settore della musica del Novecento più propriamente orientato – in vario modo – a diverse forme di ricerca innovativa, anche a costo di entrare in conflitto con molti aspetti certamente importantissimi concernenti la ricezione. Inoltre mi sono concentrato su aspetti della filosofia ampiamente discussi, e anche criticati, orientati a indagare il concetto di tempo in riferimento al concetto di ‘durata’. In questo senso, ogni rafforzamento del mio lavoro non intenderà certo procedere a un qualsivoglia completamento enciclopedico della trattazione, ma solo (ed è già un’ambizione molto alta) a rendere disponibile un paradigma il più possibile solido, capace di rimandare a una costellazione dinamica di concetti filosofici riferiti direttamente alla creazione musicale, attraverso una scelta per forza limitata di creazioni e poetiche, nella speranza di confortare il più possibile le più diverse ricerche presenti e future e la comprensione di altre poetiche e opere contemporanee, inevitabilmente rimandandole ad ulteriori analisi future. In questo senso, come molti scritti proposti in questo sito, il seguente testo intende essere sostanzialmente un work in progress, suscettibile di ulteriori revisioni nel tempo attraverso il rinnovamento del pdf qui sotto riportato (già adesso in alcuni passaggi, in particolare la bibliografia, è possibile notare tracce in opera di alcune dovute modificazioni). Trascriverò invece qui di seguito l’indice del lavoro per esteso, senza numeri di pagina (indicati per altro nell’indice interno al pdf), in modo da fornire comunque un’esauriente anticipazione degli argomenti trattati a chi ne fosse interessato. Infine, devo confessare che l’insieme del lavoro, più volte negli anni interrotto e ripreso, si è avvalso della collaborazione e del consiglio di non poche persone che, in fase di ripresa conclusiva, non ho avuto modo di contattare debitamente (le opere di alcuni di questi sono citate nella bibliografia): scusandomi con loro, e in qualche modo ringraziandoli non poco, potrebbe accadere che, seppure a distanza di troppi anni, il loro sforzo non gli risulti per lo meno del tutto sprecato.
La fotografia introduttiva è di Mariapia Branca
La concezione del tempo nella musica contemporanea
LA CONCEZIONE DEL TEMPO NELLA MUSICA CONTEMPORANEA
Indice
PREFAZIONE
Il tempo musicale tra forma e storia
Un point de vue leibniziano
Suono e tempo, natura e mondo: tra catastrofi categoriali e significazione dinamiche
IL TEMPO MUSICALE : UNA QUESTIONE NOVECENTESCA
Introduzione
CAPITOLO I : PRIMA DEL 1945
Stravinskij : il tempo come costruzione
Schoenberg : il tempo come espressione
Bartók : il tempo come natura naturans
Debussy : il tempo come evento
Ravel : il tempo come estensione
Skrjabin: il tempo come creazione
Strauss : il tempo come destino
Mahler : il tempo come memoria
Ives : il tempo come libertà
Berg : il tempo come entropia
Webern : il tempo come idea
CAPITOLO II : DOPO IL 1945
Varèse : il tempo come campo spazio-temporale
Messiaen : il tempo come epifania
Boulez : il tempo come struttura
Carter : il tempo come articolazione
Xenakis : il tempo come progetto
Stockhausen : il tempo come relazione
Cage : il tempo come apertura
Nono : il tempo come differenziale
Ligeti : il tempo come forma fluens
Berio : il tempo come significazione
Ferneyhough : il tempo come traccia
IL TEMPO MUSICALE PER L’ENSEMBLE L’ITINÉRAIRE
1973 : La révolution des sons complexes
Ars et Scientia : musica e acustica
– Armonia del tempo
– Razionalità del mondo e realtà del suono
– Dinamica e simbolo nel suono
Forma e parametri interdipendenti
– Dalla forma al formalismo
– Teoria del tempo ontologico-formale ed estetica del tempo epistemico-dinamico
Serialismo, Informatica, Spettralismo
– Serie e rumore
– Mente e corpo
Tristan Murail : timbro come metafora della composizione
– Tutt’attorno a Time and again (1986)
– Monade: 1 – Dal segno al numero
– Monade: 2 – Dal mondo come campo pluriprospettico alla natura come intuizione
complessiva
– Monade: 3 – Dal discreto al continuo
Gérard Grisey : Tempus ex machina
– Ordine e disordine
– Le ragioni dell’infinito
– Corpo e mondo : dal neoplatonismo all’estetica tedesca
Hugues Dufourt : L’ordre du sensible
– Empirismo e calcolo infinitesimale
– Mente e mondo : teoria musicale e inconscio
Michaël Lévinas : storia, scrittura e materia
– La fêlure du son – tra corpo e natura
– Dall’estetica classica all’estetica dei Lumi
La rete cosmica e La memoire créatrice
– Bergson, Valéry e la memoria moderna
– Mente e Natura : dinamismi, complessità, catastrofi categoriali – ontologia
CONCLUSIONE
Bibliografia
Partiture; siti web